La crisi in Ukraina pone una questione seria sulle struttrure comunitarie de l'Ue. Alcuni anni fa, si era delineata la tendenza nell'Unione per perseguire una politica autonoma di difesa e di sicurezza, avendo come punto cardine, il controllo centralizzato dei confini europei mediante una lotta senza quartiere all'immigrazione clandestina. Da qui, nascevano la Pec politica estera comune, la Psc, politica di sicurezza comune e varie altre sigle che si sono perse per strada. L'unica struttura che tiene banco nelle miriade di sigle è l'alto rappresentante della politica estera dell'Unione. In realtà, questa è una mera figura che manca una vera autorità decisionale. Non può essere altrimenti nel momento in cui, l'Ue è una potente organizzazione economica e non politica. Al suo interno, ogni paese porta avanti la propria politica estera in autonomia, a volte in contro tendenza con la politica degli altri paesi membri.

La crisi ukraina ci mostra come l'Unione è sempre un gigante d'argilla in fatto di politica estera e di sicurezza. La Nato, e soprattutto gli Stati Uniti rimangono gli eterni garanti sotto l'ombrello dei quali l'Ue può sempre trovare la garanzia di sicurezza necessaria. E allora, nascerà un giorno l'opzione alternativa agli Usa ed alla Nato? In un'Europa insicura e sempre divisa nella politica da attuare, una difesa comune autonoma, senza gli Stati uniti e la Nato diventa sempre un miraggio!

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