Ormai è un dato di fatto che oggi l'automazione, in sé, non è più sinonimo di innovazione specialmente in un ambito particolare come quello dell'health&care, che necessita di sicurezza, connettività e intelligenza per poter offrire servizi di vero valore per il paziente. Per questo Intellisystem Technologies sta lavorando su di un progetto che facendo leva sull’IoT prevede la creazione di una piattaforma operativa capace di far diventare smart i vari dispositivi dislocati nelle varie sedi di una tipica azienda che lavora nel settore health&care. Puntando molto sulla digitalizzazione dell'infrastruttura, contiamo di comprendere a fondo il comportamento delle macchine in una logica da Industria 4.0, avviando programmi di predictive maintenance e sfruttando i dati generati per offrire nuove funzionalità ai clienti, come per esempio l'indicazione sui tempi necessari a compiere cicli d'analisi in funzione del tipo di attività e dell'effettivo impiego delle risorse da parte dei device. Siamo convinti che le nuove tecnologie e il digitale devono essere messe al servizio di una sanità che metta l’uomo, indipendentemente dal suo ceto sociale, al centro dell’attenzione di nuovi sistemi che puntino alla sostenibilità ambientale e di modelli di business innovativi che mirano sia alla crescita e al benessere dell’intera umanità. Sono questi i veri capisaldi della quarta rivoluzione industriale che deve permettere il superamento dell’attuale concezione dell’health&care a favore dell’individuazione di un mondo digitale inteso come fattore abilitante della nuova trasformazione che oggi a livello internazionale viene definita come Health 4.0, con modelli informativi, predittivi e collaborativi che coinvolgano attivamente professionisti e pazienti. In un prossimo futuro i Big Data e gli Analitycs giocheranno un ruolo fondamentale anche in questo settore. Ormai è un dato di fatto che i Big Data possano trovare applicazione nel campo della sanità. Insieme a telemedicina, robotica, wearables e apparati medicali, social media, Internet of Things, applicazioni mobile ed augmented reality, i Big Data rappresenteranno il vero cambiando radicale che a breve travolgerà anche il mondo della sanità. Si sentirà sempre più parlare del concetto di “patient experience” inteso come percorsi di cura sempre più personalizzati, efficaci e meno soggetti a rischio clinico grazie a nuovi metodi di controllo e governance dei processi. Questa tendenza è confermata da una stima del mercato degli Analytics applicati all'healthcare a livello mondiale che prevede il raggiungimento di 18,7 miliardi di dollari entro il 2020, partendo da 5,8 miliardi nel 2015 con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 26,5% nel periodo. Purtroppo le previsioni vedono il nostro paese ancora una volta come “il Fanalino di coda” di questa dirompente crescita, poiché da uno studio condotto dall’'Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano risulta che la pubblica amministrazione e sanità in Italia applicano gli Analytics solamente nel 9% dei casi, contro il 29% del settore bancario. Ma non solo, con i Big Data Analitycs finalmente è possibile parlare di “Precision Medicine” questo è il nome dell'innovativo approccio che tiene in considerazione le differenze ambientali, di stile di vita e consente ai medici di definire specifici trattamenti per ciascuna malattia e paziente. Tale approccio permetterà il superamento delle limitazioni della maggior parte dei trattamenti medici che ad oggi sono definiti sul "paziente medio", con un elevato rischio di insuccesso. La "Medicina di precisione" in prossimo futuro oltre ad essere personalizzata e preventiva sarà pure:
- Predittiva: declinata nello specifico clinico del singolo paziente e teoricamente capace di prevedere le patologie attraverso sofisticati modelli predittivi;
- Partecipativa, in quanto frutto di condivisione sia da parte della comunità medico scientifica che dei pazienti mediante social network ad hoc.
I Big Data in campo medico possono essere anche impiegati per combattere la diffusione di epidemie. Per esempio, i dati di localizzazione degli smartphone possono essere impiegati per tracciare i movimenti della popolazione e quindi prevedere la propagazione di virus e batteri, fornendo inoltre insight su dove realizzare centri per le cure. Se da un lato i dati strutturati permettono di avere una visione coerente di tutti i pazienti nel sistema sanitario, fornendo una serie di dati tracciabili ed analizzabili, dall’altro la raccolta di dati non strutturati rimane la migliore opzione per catturare in profondità altri dettagli che potenzialmente racchiudono informazioni di valore sulla salute del paziente. L’applicazione centralizzazione dei Big data Analitycs legati alla sanità porterà certamente enormi vantaggi nel migliorare la qualità della nostra vita, ma recherà con sé anche parecchi dubbi, legati alla privacy e alla sicurezza delle informazioni fornite dai pazienti.
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