Lamento per L’Europa

Terra del Sole Calante

Calderone ribollente in famelica disperazione

Per ritrovare i sapori del Passato.

Tu cerchi di proiettarti in avanti

Sull’energia della Tua logica

E di speranze non ancora idealizzate.

Tu invochi la Tua storia

Per rinvigorire le Tue fantasie.

Ti avvinghi stretta al Tuo orgoglioso io

Screpolato e corroso dalle intemperie.

Ti sforzi di far crescere nuovi fiori

Dalla putredine delle Tue tormentate memorie.

I Tuoi giovani, annusati da squadre di cani al guinzaglio,

Violentano-odiano nei Tuoi stadi

Strisciati con allettamenti elettronici

A premere morbidi e colorati bottoni di plastica.

I Tuoi vecchi serpeggiano stancamente verso ministeri della sanità in rovina

Dove i medici si trastullano con i moduli

E riempiono schedine del totocalcio.

I Tuoi vicini dell’Est—

Arroganti, sordidi—

Si aggrappano a Te

Pretendendo rudemente ciò che bramano e credono dovuto.

Tu, Europa, siedi imbalsamata—

Impregnata dei succhi del Tuo spregevole tempo che fu.

I Tuoi politici dilettanti spiegano bandiere

E i loro poteri vergognano—

Vergognano!—

Questo Nostro mondo.

Anthony St. John

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